L'UNTO (Italian Edition) by KAKUZO OKAKURA

autore:KAKUZO, OKAKURA [KAKUZO, OKAKURA]
La lingua: eng
Format: epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00

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Dentro la fortezza Antonia, costruita da Erode il Grande a nord della spianata del Tempio, il prefetto Ponzio Pilato aveva fatto costruire delle vasche termali, alimentate dall’acquedotto che portava in città le acque di una sorgente lontana circa tre chilometri da Gerusalemme.

I pavimenti delle sale erano stati rivestiti da splendidi mosaici, le vasche e le pareti da marmi policromi.

Pilato era già entrato di seguito nel tepidarium, nel calidarium e nella sala rovente del laconicum; uno schiavo aveva poi ricoperto il suo corpo muscoloso di fango riscaldato del Mar Morto, successivamente tolto con un raschietto.

Dopo un tuffo nel frigidarium, steso a faccia in giù su tavolo, era stato unto con oli profumati e massaggiato a lungo con esperienza da un liberto di Smirne.

Ricoperto da un telo immacolato, con l’aiuto di uno stilo ben appuntito stava mangiando le ostriche che giornalmente faceva portare da Jaffa quando un attendente gli annunciò:

“ Prefetto, il tribuno Quintilio Rufo, che tu hai convocato, è arrivato.”

“ Fallo entrare subito.”

Pilato con un cenno fece uscire tutti i servitori mentre entrava un giovane alto e massiccio, ben sbarbato, con corti capelli scuri e ricci, in cotta metallica coperta da una clamide scarlatta fissata da una fibbia alla spalla destra, al dito un anello d’oro simbolo del suo grado. Tenendo l’elmo con il braccio sinistro fermò il suo passo marziale facendo risuonare sul pavimento di pietra i sandali di cuoio e battè il pugno destro sul petto.

“ Ave, prefetto!”

“ Ave, Quintilio. Hai avuto il rapporto sulla Galilea?”

” Certo, domine. Le nostre centurie stanno rastrellando la regione ed ogni tanto catturano degli zeloti che sobillano la popolazione.

Prima o poi prenderemo anche Barabban, uno dei loro capi; cerchiamo di confinarlo in spazi sempre minori ma gode dell’omertà dei galilei e di un territorio che offre mille nascondigli, ma è solo questione di tempo e lo vedrai crocifisso.

Ho fatto seguire per mesi quel Giosuè figlio di Giuseppe di Nazareth, come hai ordinato. Sembra che sia uno dei tanti predicatori nei quali, periodicamente, il popolo sembra individuare il suo Salvatore, l’Unto del Signore, il Messia.

Stai bene, domine?”

Pilato infatti si era lasciato andare ad una smorfia.

“ E’ il solito mal di stomaco che oggi mi produce delle fitte tremende. Iason, il medico greco, mi ha cavato del sangue anche ieri e mi deruba con rimedi tanto costosi quanto inutili.”

“ Se mi consenti di riderci sopra, prefetto, forse ti servirebbe proprio l’opera del Giosuè di cui ci stiamo occupando. Sembra infatti che abbia cono-scenze non comuni in campo medico, apprese nei lontani paesi della Partia, della Battria e del fiume Indo. E’ una strana figura di medico e di filosofo che parla di pace, carità e fratellanza, inviso a sacerdoti, farisei e zeloti, amato solo dal popolino.”

“ Questo paese è un covo di serpenti, ed i miei nemici in Senato non vedono l’ora che si verifichi qualche incidente per sostituirmi.

Hai presente la ridicola storia delle insegne d’oro con il nome dell’imperatore appese nel palazzo di Erode? Ho il sospetto che sia stato qualche romano a sobillare

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